Arrendersi All’Evidenza. Mortalità in Eccesso: Il Responsabile è il Siero Genico?
1 Ottobre 2022 1 Commento
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Arrendersi All’Evidenza ha commentato l’articolo che abbiamo pubblicato ieri sui dati della mortalità in eccesso forniti da Eurostat. Abbiamo pensato che fosse interessante offrire a un pubblico più ampio le sue riflessioni. Buona lettura.
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I casi sono due: o il vaccino non è responsabile della mortalità in eccesso, oppure lo è.
Chiunque prenda visione dei dati in modo sereno ed obiettivo non può non tenere conto di una serie di indici e di indizi che fanno propendere per l’ipotesi numero 2: il vaccino mRNA antiCovid-19 c’entra.
I dati ufficiali del governo britannico registrano, per ogni fascia di età e circa 5 mesi dopo l’inoculo di una dose (sia essa la prima, la seconda o la terza) un aumento significativo della mortalità tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati (tassi calcolati riferendoli a 100000 individui). Ancor più interessante è l’evidenza che i decessi con Covid NON diminuiscono affatto tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati.
Office for National Statistics (ONS) – Deaths by vaccination status (Jan 21 to March 22)
Pertanto i vaccinati muoiono più dei non vaccinati, non solo in generale, ma anche con Covid-19!
All’inizio del 2021 non era così, ma solo per il fatto che allora i non
vaccinati erano la maggior parte. Eppure, solo cinque mesi dopo le prime
somministrazioni, il quadro era già cambiato, con la mortalità tra i
vaccinati largamente superiore a quella tra i non vaccinati (dati
riferiti sempre a 100000 persone).
Chi lo desidera, può approfondire: https://expose-
Problema nel problema, i lotti di vaccino non sono tutti uguali.
Nel sito “How bad is my batch” sono censiti i lotti di vaccino anti
Covid (ogni marca) circolanti nel mondo. Sono quasi 50000, dei quali
oltre 1200 utilizzati in Italia.
I lotti per i quali c’è un chiaro surplus di eventi avversi (di cui dal 2 al 10% mortali) sono il 5% circa.
In Italia quindi gli sfortunati possono essere entrati in contatto con una sessantina di lotti.
La probabilità di incorrere nella sfortuna reiteratamente è la
seguente: una sola dose: 5% / due dosi: 0,25% di averle ricevute
entrambe cattive / con tre o quattro dosi, ma almeno due “cattive”: la
probabilità sale a un livello intermedio tra 0,25% e 5%.
Il problema è: perché “cattivi”?
Se il problema fosse l’mRNA somministrato, i lotti dovrebbero essere tutti “cattivi” allo stesso modo.
Quindi, a prescindere dal fatto che l’mRNA sia problematico per altre ragioni (la proteina spike della quale programma la sintesi è infiammogena, può essere retrotrascritta, può comportare un indebolimento del sistema immunitario etc) e addirittura ipotizzando (come alcuni sostengono) che l’mRNA possa non esserci del tutto, è l’iniezione in sé a contenere qualcosa di tossico, proprio perché i lotti non sono tutti uguali, almeno nel provocare gli eventi avversi.
Tali eventi non sono da ricondurre solo a problemi di diluizione (la modalità di somministrazione è una causa di eventi avversi) e all’inaccuratezza dei vaccinatori (se e quando l’inoculo avviene direttamente in un vaso): in entrambi i casi non ci sarebbero eventi avversi correlati a dei precisi numeri di lotto.
Allora l’incognita potrebbe risiedere nel contenuto di “un qualcosa” (ad esempio il grafene?) o “più di un qualcosa” (grafene e metalli pesanti? Alcune analisi li hanno rilevati) e non sembra esserlo affatto “per caso” (come accadrebbe in caso di inevitabili e saltuari problemi produttivi), proprio perché dall’analisi del numero di batch coinvolti trapela una logica nella distribuzione dei “guai”.
Attraverso tecniche al microscopio (Scanning Electron Microscopy,
SEM) con ingrandimento tra 12000 e 15000 volte, è stata rilevata nelle
fiale la presenza di strutture riconducibili all’ossido di grafene.
Questo riscontro è stato confermato attraverso la tecnica della
microscopia Raman, basata su una microscopia al laser. In molte delle
vial analizzate NON c’è alcuna traccia di mRNA!
Ci sono solo gli eccipienti (tra cui i nanolipidi cationici) con in più
questo strano cocktail contenente trilioni (mille miliardi) di
nanoparticelle di ossido di grafene e trilioni di particelle di
nanoparticelle di metalli pesanti. In aggiunta, le vials conterrebbero
livelli diversi di tossicità (ne hanno riscontrati 35 livelli
differenti).
I ricercatori hanno anche controllato 15 vaccini antinfluenzali del 2021 e del 2022 trovando le stesse caratteristiche!
Nelle vial di vaccino anti-Covid destinate ai bambini la situazione è la
stessa (in effetti al bambino vengono comunque iniettati 0,5 mL di
soluzione, asserita essere a dosaggio ridotto di mRNA)
Qualunque roba ci sia dentro quelle fiale, cinque mesi dopo la dose il tasso di mortalità sale. Chi ha vaccinato maggiormente, ha avuto mortalità maggiore.
Chi lo desidera, attribuisca pure la colpa al caldo estivo.
E, tra poco, al freddo e forse alla mancanza di gas.
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